La proroga 2022 sui mutui prima casa, in particolare per gli under 36, avranno ricadute sul mercato immobiliare?
Nel precedente articolo di Progetti Immobiliari vi abbiamo raccontato del bonus per acquisto della prima casa da parte di giovani under 36 che rappresenta, stando ai termini della Legge di Bilancio 2022, un’ottima occasione per i più giovani di acquistare un immobile e garantirsi una casa per il futuro. Oggi, invece, desideriamo indagare con voi alcuni aspetti della Proroga 2022 attraverso la parola di alcuni esperti.
La Proroga 2022, di fatto, prolungando gli aspetti positivi sul mercato delle compravendite immobiliari e del credito, porterà conm sé, certamente, delle conseguenze; vediamo, insieme, di cosa potrebbe trattarsi e qual è il grado di beneficio per i mutui prima casa.
La Proroga, lo ricordiamo, andrà ad agire nei casi di acquisto della prima casa, per i giovani under 36 e con Isee inferiore a 40mila euro e si presenta come una garanzia statale estendibile fino all’80% della quota capitale del mutuo e di ingenti sgravi fiscali. Gli esperti del settore finaziario indicano come una una misura certamente positiva e ampliata nella sua volontà di essere inclusiva con una maggiore platea di giovani, categoria di investitori lasciata sempre ai margini delle compravendite, negli ultimi anni.
Cosa dicono gli esperti?
Antonio Ferrara, Ceo di Monety, ricorda quanto, ade esempio, le giovani coppie siano sempre state le più penalizzate dal giorno in cui tentano di accere ad un mutuo creditizio, difficoltà spesso dovute alla precarietà lavorativa dilagante mentre, lo sappiamo bene, la stabilità professionale è uno dei fattori principali per ottenere un finanziamento bancario. In ciò, dunque, aver reso più semplice l’accesso ai mutui alla categoria junior della nostra società, grazie al Decreto Sostegni bis, permette oggi di toccare livelli di un terzo delle richieste complessive di credito proprio dagli under 36, un gran bel segnale.
A confermare quanto sopra è anche Alessio Santarelli, Direttore Generale Divisione Broking Gruppo MutuiOnline che sottolinea l’importanza storica di un simile incoraggiamento che arriva dal Governo. Avendo quest’ultimo puntato alla risoluzione di due importanti nodi – la poca o nulla disponibilità di liquidità e la mancanza di stabilità contrattuale – ora la fascia di popolazione under 36 può con più serenità accedere alle linee di mutuo bancario.
Ancora Alessio Santarelli evidenzia la crescita dei primi dati percentuali: se nel 2011 le richieste di mutui destinati ad un acquisto immobiliare, da parte degli under 36 era pari al 41,5%, dal terzo semestre 2021, con l’entrata in vigore lo scorso giugno del Decreto Sostegni Bis, le richieste hanno raggiunto in breve il 44,9%, superando i dati raccolti dieci anni fa. Un segnale positivo che fa ben sperare in un generale aumento di richieste e nuovo valore ai bisogni dei più giovani.
Simone Capecchi, Executive Director di CRIF vede nelle agevolazioni varate dal Governo tese a sostenere gli acquisti delle abitazioni principali da parte dei giovani under 36 un fattore molto importante per la crescita post pandemia. Capecchi, infatti, sottolinea persino quanto proprio il segmento under 36, nel 2021, abbia sostenuto l’intero comparto di richiedenti mutui, a fronte, contrario, di una diminuzione nelle altre fasce di età.
Su questo aspetto, infine, si sofferma Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX, il quale sottolinea quanto le agevolazioni in corso hanno alimentato l’interesse di una categoria – gli under 36 – sino ad ora molto lontana dalle grandi percentuali di aquirenti. Per Bernardi questa vera e propria inversione di tendenza è molto positiva e, soprattutto, tende a delineare già gli scenari di un futuro a breve termine, anche grazie alla Proroga 2022. Dalle analisi, infatti, emerge che gli under 36 sono la prima fascia di acquirenti di immobili al momento e, perciò, anche i principali contraenti di mutui, ovvero il 30,8% dei richiedenti totali, che possono sfruttare anche il vantaggio rappresentato dai tassi ai minimi storici.
Mutui Prima Casa Under 36: le offerte delle banche
Dal versante delle banche, le nuove disposizioni relative ai mutui under 36, hanno dato una grande spinta al mercato, come già sottolineato ed anche le offerte delle banche sono cresciute in modo esponenziale. Molti istituti, infatti, incoraggiati dalle nuove normative del Governo, hanno iniziato gradualmente ad offrire prodotti caratterizzati da tassi eccezionalmente vantaggiosi e non solo, tutto volto a tendere la mano ai più giovani e, per adesso, lo scenario, è ancora favorevole.
Come sottolinea ancora Simone Capecchi, la volontà di soddisfare la clientela under 36, molti operatori finanziari sono impegnati, in maniera determinata, a migliorare l’efficienza del credito e ad accelerare l’evoluzione dei propri servizi e dei relativi modelli, ampliando anche l’offerta digitale e multimediale, sfruttando le opportunità date dai nuovi e sempre più affermati paradigmi dell’open banking. Tuttavia, ciò non deve togliere l’attenzione verso alcuni elementi: capita spesso, infatti, che in seguito ad una flessione estramamente positiva possano registrarsi anche dei progressivi perggioramenti della qualità del credito ed è per questo che, sottolinea l’Executive Director di CRIF, è necessaria questa confema di incentivi capace di rinvigorire l’intero settore e mantenre le politiche di erogazione mutui quanto più distese possibile.
Guido Bertolino, responsabile business development di MutuiSupermarket.it proprio a tale proposito, sottolinea quanto uno dei motivi della Proroga 2022 è legata alla lentezza del sistema bancario nell’implemento dell’offerta di credito dedicata ai più giovani. L’esperto, infatti, pone l’accento su come dal Giugno 2021 – mese del lancio del Decreto Sostegni Bis – solo pochi istituti bancari siano stati in grado di lanciare dei servizi e dei mutui ad hoc, mentre molte banche stanno ancora lavorando ai prospetti da mettere al vaglio degli under 36.
Proroga 2022: gli effetti sul mercato
La Proroga 2022 vede tra le sue misure anche il rifinaziamento del Fondo Gasparrini, ovvero quello che garantiva la possibilità della sospensione del mutuo grazie ad una garanzia da parte dello Stato.
Guido Bertolino definsce naturale tale direzione, soprattutto per il perdurare di grandi incertezze, legate, ovviamente, alla crisi pandemica che ha posto un freno sia al desiderio di acquisto di una nuova casa sia, contestualmente, al mercato. Sempre a causa degli effetti del Covid19, nonostante sia in atto una crescita del Pil, si è ancora lontani dal raggiungere i livelli pre-crisi di occupazione e di ricchezza prodotta. Ragion per cui la Proroga 2022 è anche un atto costretto, per far sì di non appesantire ulteriormente la precaria situazione finanziaria delle famiglie che, sino ad oggi, non hanno ancora goduto dell’attuale ripresa in corso.
Riccardo Bernardi ed Antonio Ferrara, infine, rilevano quanto il rifinanziamento del Fondo Gasparrini possa considerarsi un valido aiuto ancora oggi e sia, inoltre, una spia per il mondo bancario, al quale è chiesta attenzione per comprendere cosa accadrà ai mutui sospesi dopo i 18 mesi. Ferrara, difatti, asserisce che per quanto il rifinanziamento sia certamente positivo è il caso di indagarne la forza in una economia in ripresa ma ancora troppo fragile. Tuttavia, l’inziativa del Governo ha la forza di garantire tranquillità sia alle famiglie e ai giovani under 36 sia alle attività degli istituti bancari.
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